PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE
Premiazione della XXXIV edizione del premio 'Donna'
Ieri, al Teatro Sociale, la consegna delle targhe ai partecipanti del premio organizzato dal C.I.F.
Fasano – Si è conclusa, ieri sabato 11 marzo, la XXXIV edizione del Premio Letterario Internazionale “Donna” promosso dal C.I.F. (Centro Italiano Femminile) e con il patrocinio del Comune di Fasano.
La manifestazione che ha visto, come sempre, una enorme risposta di partecipanti: circa sessanta i romanzi inediti e circa trecento i testi inediti, si è svolta al Teatro Sociale ed è stata anticipata dalla messa in scena del monologo inedito, scritto da Mina Corelli, “Ho amato tutto” interpretato da Veronica Calella (che ha curato anche la regia dello stesso) in maniera molto sentita e profonda. Protagonista del monologo è Eleonora Duse, la "Divina" del teatro italiano e internazionale, nota anche per la sua passionale ma dolorosa relazione col poeta Gabriele D'Annunzio. Peculiarità del monologo è stato il focus sulla Duse che non è stata descritta come la "Divina", appunto, ma per i suoi aspetti più intimi di donna, con tutte le sue fragilità, i suoi dolori, le sue insicurezze, i suoi momenti di gioia affetto e tenerezza e con tutte le sue contraddizione di madre e allo stesso tempo di attrice, di amante e allo stesso tempo di donna sola, esattamente come qualsiasi altra donna.
A presentare la serata Agnese Legrottaglie e Ketty Loconte. Tra il numeroso pubblico presente vi era il sindaco Zaccaria, l'assessore Caroli e la dirigente del “da Vinci” Carparelli.
La giuria della sezione Prosa e Poesia Adulti e Giovani era composta da Mina Corelli, Mariella Muzzupappa e Michele Iacovazzi; mentre Agnese Legrottaglie, Antonietta Rubino, Danilo Sabino e Claudia Bruno erano i membri della giuria Romanzi editi.
Attestati di merito sono stati consegnati ai componimenti dei giovani alunni del “da Vinci” che hanno presentato gli scritti con la seguente motivazione: Toccanti i temi affrontati nelle prose e nelle poesie dai giovani liceali fasanesi, apprezzabili la scrittura creativa e originale, la capacità di scavo interiore e l'autenticità dell'anima.
Per quanto riguarda la Prosa Giovani al terzo posto si è classificato “Vado via dalla terra mia” di Noemi Pero (Fasano) con la seguente motivazione: Il testo spicca per l'esplicito ma umile e rispettoso riferimento al modello illustre, il passo manzoniano è rivisitato nell'uso di una scrittura moderna che ha appreso la lezione di un lirismo calibrato, ricco di nostalgia per un passato perduto per sempre, ma anche di timore per un futuro avvolto nella nebbia delle incertezze. Sapiente e classico è l'uso dell'anafora “Addio”, contemporanei e ben descritti sono i luoghi, gli oggetti, il groviglio interiore e le esperienze di vita dell'autrice. Al secondo posto “Armando e le note dell'anima” di Serena Lombardo (Fano- Pesaro Urbino): Il racconto ha il sapore di una storia vera ma filtrata attraverso l'immaginazione. È apprezzabile la capacità descrittiva dell'autrice che riesce a trasportare il lettore nel magico borgo di Montefusco, curati sono il lessico e in particolar modo l'aggettivazione, seducenti al punto di farci arrivare le note sublimi del clarinettista Armando; ricercata è la capacità ritrattistica e introspettiva che ci fa entrare nei meandri della follia del protagonista.
A vincere il primo premio nella categoria Prosa Giovani è stato “Il settimo giro” di Giada Legrottaglie (Fasano): Il testo ha una struttura molto originale, paragrafi separati da pause in cui l'andamento prosastico si spezza talvolta in versi brevi, a tratti un prosimetro. Il narratore è esterno, ma curatissima è la focalizzazione interna, sembra di leggere la sceneggiatura di un corto molto intrigante. Si viene catturati dall'arrovellato monologo interiore della protagonista, dal tum onomatopeico del suo battito cardiaco, dai suoi occhi che tutto scrutano, temono ogni relazione e aspettano che qualcosa accada. E il finale bello e reticente di due sole parole…lascia intendere che il corto si allunghi e qualcosa accadrà.
Passando alla sezione Poesia Giovani, il terzo premio è stato assegnato a “Profonda e azzurra bellezza” di Sebastian Zonno (Bisceglie) con la seguente motivazione: La lirica si posiziona graficamente ai margini di una bella immagine di un fondale marino, dove il nero fitto apre squarci luminosi di azzurro e di ocra. E l'autore sembra non voler disturbare la quiete marina, non voler contaminare l'ambiente acquatico; immersivi sono i suoi versi, ci accompagnano in una discesa ricca di suoni e silenzio, movimenti fluttuanti ed emozioni vive, nella scia dell'infinita bellezza naturale che apre e chiude la lirica. Il secondo premio è stato assegnato a “Elegia notturna” di Roberta Di Leo (Pezze di Greco- Fasano): Il componimento ha i toni e i topoi del genere letterario dell'elegia, una impostazione autobiografica, meditativa e sentimentale. Rispetto però ai modelli greci e latini si incastona in una misura breve di quattro quartine che restituiscono in maniera incisiva e sinestetica l'atmosfera di una notte insonne, i palpiti preziosi della memoria, la luce che rischiara il buio interiore, l'essenza di un profumo lontano, la ricerca di un sogno bello che allontani la paura. A causa di imprevisto dell'autrice non è stato consegnato il primo premio della sezione Poesia Giovani a “Calici gravitazionali” di Emanuela Ferrara (Saracena – Cosenza).
Nella sezione Poesia Adulti il terzo premio è stato assegnato a “Sogni” di Francesco Palermo (Torchiarolo- BR): La lirica si dipana lungo il corso silenzioso della notte, attraverso versi di suadente suggestione e oscillante inclinazione, tra stanchezza del sonno e magia dei sogni, tra buio fitto e spiragli di luce, tra affanni dell'anima e desiderio di quiete. L'alba non porta un risveglio felice, ripristina invece le paure, i rimpianti, le assenze e il ciclo continua nell'attesa di un domani, di altre notti complici e aurore assassine. La figura etimologica del verso finale riprende finemente il titolo e chiude ad anello la poesia. Il secondo premio a “Qui, ora” di Anna Dalla Bona (Legnaro- Padova): I versi si lasciano apprezzare per l'uso di una scrittura ora asciutta ora metaforica, fondata sulla struttura portante dell'antitesi, e per l'esortazione seducente a una rivolta contro il mondo che corre frenetico, prolifera di app per gli incontri, rende schiavi di mode o clichè… mentre la bellezza della vita si può cogliere nel restare fermi, nel godere di un abbraccio, nel concedersi un'alba di rinascita. Quest'impegno non esclude la fatica, come si legge nella inconsueta ma pregnante parentesi tonda finale, quasi a non voler disturbare la compattezza, la forza e la bellezza del messaggio.
Ad aggiudicarsi il primo premio nella sezione Poesia Adulti è stato “Fin dove” di Tonia Scatigna (Martina Franca – Taranto): La lirica è costruita con sapiente tecnica sin dalla domanda dell'incipit, nella prima parte soprattutto risulta musicale grazie all'uso di rime e assonanze, l'invito è a prendere le distanze e le distanze si esprimono con un linguaggio paradossale, iperboli e adynata. La similitudine dei bambini in spiaggia riporta poi a un paesaggio più concreto, a un lessico più familiare, quello di una partita di calcio, la sfida ai nostri limiti. Infine, lasciar andare il cuore, le onde e il vento ci invaghisce in una proiezione di vita più serena, “fin dove” l'incanto di questa poesia ci possa spingere…
Nella sezione Prosa Adulti è stata assegnata una Menzione d'onore a “Morte di un poeta” di Laura Giorgi (Grosseto): È l'intenso racconto in quadri di una relazione d'amore, quella di una donna per un poeta contadino e per i gatti randagi, i compagni di una vita che solo uno scenario di guerra può minacciare. Il testo è ora lirico ora corposo e attuale, alterna lo spazio dei sentimenti profondi ai rumori assordanti della guerra in Ucraina. E di fonte alle macerie delle case, la morte dolorosa e la solitudine disperata di chi resta, la voce narrante denuncia un conflitto “senza senso”, senza rinunciare tuttavia alla speranza finale di “ricucire il domani”. Al terzo posto “Tutto quello che resta” di Gaja Galante (Lecce): È il ritratto sapientemente dipinto di una nonna, che ci pare di vedere in tutte le sfumature del suo carattere, nelle linee di un corpo elegante, nelle sue qualità di educatrice, consigliera e cuoca. Allo stesso tempo è la coinvolgente confessione autobiografica di una nipote non più giovane, un bilancio esistenziale che non può prescindere dal recupero della memoria, dal ricordo di un'intesa perfetta. Ed è stimolante il percorso costruito alla ricerca di oggetti appartenuti a un passato prezioso, come tirati fuori da uno scrigno di tesori che emozionino e possano indirizzare le scelte future. Al secondo posto “Il posto di Nenè” di Antonella La Frazia (Apice- Benevento): Il racconto spicca per la ricerca di una qualità alta, di un impianto narrativo che appare meticolosamente studiato, isola tutte le sequenze tra spazi bianchi che stimolano l'indugio e la riflessione nel lettore. La descrizione del paese immobile di Pietranera e dei suoi abitanti evoca moduli realistici, ma la prosa spesso si fa lirica e l'aggettivazione ricca e cromatica; inoltre, la vicenda intrecciata di una madre e di sua figlia bollata come “strega”, pur essendo ambientata nel dopoguerra, parla un linguaggio sorprendentemente attuale di violenza contro le donne, fino all'emozionante finale aperto. Il primo posto nella sezione Prosa Adulti è stato assegnato a “I Lupi” di Nicola Pelli (Parma): La prosa eccelle per architettura, originalità di contenuto e stile, freschezza e brillantezza di linguaggio, icastico, giovanile, non ortodosso ma volutamente scorretto, perfettamente consono al temperamento della protagonista, una giovane ragazza senzatetto, “imperfetta nell'anima e rotta nella testa”, un lupo impossibile da addomesticare. L'alternanza di piccoli monologhi e frequenti serrati dialoghi, sul palcoscenico di una panchina, stende quasi un copione teatrale, che ha ritmo, brio, squarci visionari e un epilogo inatteso, la battuta finale che riprende il titolo, l'uscita di scena di una personalità intrigante e libera.
Nella sezione Prosa Adulti estero al terzo posto “Era quasi primavera” di Lidia Dragone (Berlino- Germania), che ha ringraziato il premio con un videomessaggio, questa la motivazione: Assai incisiva è la lirica nella sua misura breve e nel suo messaggio di una speranza recisa, una primavera spezzata, nel correlativo oggettivo delle foglie secche e del sole pallido. Colpisce la costruzione dei versi che aprono rispettivamente le tre strofe, l'epifora della primavera che tarda ad arrivare, una parola progressivamente sottratta, la misura decrescente dei versi, una climax che culmina in una chiusa di dolore. Al secondo posto “Nomadi” di Giulia Scianna (Cambridgeshire - Regno Unito), anche lei ha ringraziato con un videomessaggio. Questa la sua motivazione: La lirica ha l'andamento sinuoso di un viaggio che oscilla tra luoghi lontani, tra passato e presente, tra radici spezzate e un nebuloso avvenire. E se la vita è un vagabondaggio inquieto alla ricerca di un senso, la scrittura invece è limpida, armoniosa, elegante e comunica con chiarezza il suo significato e il suo afflato.
Al primo posto “La porta socchiusa” di Miranda Labella (Leiden - Paesi Bassi): La prosa spicca per la tecnica narrativa, il ritmo fluido, la presenza di flashback, il monologo interiore della voce narrante che scava nelle ragioni di una crisi di coppia e nella progressiva faticosa ricerca della propria ricostruzione. Si segnalano l'originalità di alcune sequenze, come quelle che riguardano i figli e soprattutto le due porte che fanno da “infissi” alla trama, quasi le sliding doors del proprio destino, inoltre la tutela personale di una italianità in terra straniera che si esprime anche nel rispettoso e curato uso della lingua.
La sezione Romanzi Editi ha visto classificarsi al terzo posto “Dove il sole si ferma” di Serena e Giulia Savarelli (Castiglion Fiorentino - Arezzo), casa editrice: PAV Edizioni, con la seguente motivazione: Dove il sole si ferma è un romanzo scritto a quattro mani con una narrazione condotta a due voci, quelle delle due protagoniste, Irene e Nadia, di cui il lettore conosce il groviglio di pensieri, emozioni e stati d'animo, grazie ad un punto di vista interno. Merito delle due autrici, sorelle come si scoprono le protagoniste, è quello di aver saputo costruire un intreccio labirintico seppur con uno stile ed un linguaggio immediato e diretto. Il romanzo, senza intellettualismi e complesse cogitazioni, ha il pregio di portare all'attenzione del lettore una bella storia che stimola il piacere della lettura. Al secondo posto “Tutti i giorni davanti a me” di Enrica Mambretti (Lurago D'Erba - Como), casa editrice: Ronzani, con la seguente motivazione: Il romanzo descrive la rivoluzione interiore della protagonista che giunge ad una verità epifanica: ogni persona incontrata lungo il proprio cammino insegna qualcosa da portare nel proprio bagaglio di vita. Attraverso uno stile coerente e fluido, che dà al lettore la sensazione di accompagnare fisicamente la protagonista lungo il viaggio della sua vita, l'autrice riesce a descrivere le tante sfumature dell'amore: quello dato e ricevuto, passionale o materno, fedifrago o omosessuale, per una disciplina o un animale. Il linguaggio, ricco di metafore e evocatore di suggestive immagini, rende la prosa delicata e lirica, specchio dell'universo femminile della protagonista.
Al primo posto “Piccolo corpo” di Gaia Tarini (Roma), casa editrice: Barta, con la seguente motivazione: Piccolo corpo di Gaia Tarini è un breve ma prezioso romanzo sul lutto, sulla maternità e sul rapporto con i padri, su cosa significhi abitare un'assenza e un corpo che cambia. Con una prosa elegante e cesellata che sostanzia un racconto rarefatto, Gaia Tarini ritorna con grazia sui luoghi della perdita e si sporge sull'abisso del dolore, cogliendone il senso e le conseguenze sui corpi dei vivi.
A conclusione della serata è stato rivelato il vincitore del Premio di Sala assegnato a “La porta socchiusa” di Miranda Labella (Paesi Bassi) e sono stati effettuati i saluti finali dal presidente del CIF di Fasano, Maria Mertellotta.
di Redazione
12/03/2023 alle 11:02:04
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